Il regime di protezione integrale delle faggete vetuste, che ne vieta la manomissione e il taglio degli alberi, permette alle piante in esse presenti di compiere quindi tutte le fasi del proprio ciclo vitale, raggiungendo anche la morte naturale e la completa decomposizione una volta cadute a terra. Questa varietà strutturale e la presenza di legno morto, in piedi e sul terreno, favoriscono a loro volta la vita di una grande diversità di specie. Ed è proprio il legno morto, la necromassa, a rappresentare l’habitat di elezione di moltissimi organismi e, in particolare, di alcuni invertebrati che se ne nutrono. Questi insetti, cosidetti saproxilici, sono minacciati in molte aree a causa della rimozione degli alberi morti e la distruzione delle foreste. Per fortuna, nelle faggete del PNALM specie altrove assai rare, e “prioritarie” per la conservazione a livello europeo, come la coloratissima Rosalia alpina, il cervo volante Lucanus cervus dalle mandibole fuori misura, e il misterioso scarabeo eremita Osmoderma eremita, sono ancora presenti in buon numero. A riguardo, abbiamo seguito la squadra di ricercatori del progetto LIFE+ Natura “MIPP” (Monitoring of Insects with Public Participation) in azione nelle foreste del Parco. Questi ricercatori hanno innanzitutto individuato e cartografato molti faggi secolari su cui si riproducono i coleotteri target del progetto e ivi catturato temporanemente alcuni esemplari. Questi sono stati “marcati”, per permetterne il riconoscimento individuale, e poi rilasciati per studiarne gli spostamenti, le necessità ecologiche e le dinamiche di popolazione e ciò al fine di testare metodi di monitoraggio per questi insetti così speciali. Gli esemplari di Rosalia alpina, ad esempio, sono stati tutti raccolti su ceppi di alberi morti o su tronchi di faggio giacenti a terra e ormai scortecciati. Invece, per trovare l’osmoderma si è reso necessario mettere in pratica delle tecniche molto più raffinate… Come avviene per gli altri coleotteri saproxilici, anche questo misterioso scarabeo dal colore verde-metallico trascorre gran parte della sua vita larvale all’interno del tronco di un albero, nutrendosi del suo legno morto. Al terzo anno di vita, la larva si impupa e dal bozzolo, nei mesi estivi, emerge un adulto completamente formato e pronto alla riproduzione. In questa brevissima fase (non più di 30 giorni!) del proprio ciclo vitale, i maschi adulti di Osmoderma eremita emettono un feromone dal caratteristico profumo di frutta. Se da una parte, le femmine possono essere attratte in piccole trappole in cui è stata disciolta una sostanza che richiama l’odore maschile, nel caso dei maschi serve un fiuto sensibilissimo che ne permetta la localizzazione. Questo progetto innovativo, infatti si è avvalso dell’aiuto di un cane speciale, “Teseo”, addestrato sin da cucciolo per fiutare il caratteristico odore del feromone di questo insetto.