Questo progetto nasce all’indomani della sensazionale “scoperta” della faggeta vetusta della Val Cervara nel Comune di Villavallelonga (cfr. Schirone B., Pedrotti F., Spada F., Bernabei M., Di Filippo A., Piovesan G., 2005 La hêtraie pluri-séculaire de la Vallée Cervara (Parc National des Abruzzes, Italie) e successivamente delle altre foreste vetuste situate nei Comuni di Pescasseroli, Scanno, Lecce nei Marsi, Opi e Civitella Alfedena, all’interno del territorio del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise (PNALM). Si è poi concretizzato anche alla luce dei recenti sviluppi nel processo di candidatura da parte dell’UNESCO delle stesse faggete vetuste del PNALM a patrimonio mondiale dell’Umanità (cfr. Natura Protetta, n.14 Estate 2012): importantissimo riconoscimento che va ben oltre l’interesse dei soli “addetti ai lavori”, in quanto le faggete del PNALM in questo modo rappresenterebbero anche il primo sito UNESCO d’Abruzzo.
Eppure, nonostante il grande sforzo di ricerca e divulgazione portanto avanti dal PNALM e altri Enti, l’eccezionalità di una tale scoperta e l’importanza delle faggete appenniniche come ecosistema unico al Mondo (e come foreste decidue più antiche d’Europa!) non sembrano tuttora aver incontrato il dovuto interesse nel grande pubblico. Appare quindi auspicabile creare una maggiore consapevolezza su questa vera ricchezza dell’Italia Centrale e trovare un metodo per veicolare un messaggio di educazione e conservazione attraverso la curiosità e la scoperta, diffondendo le storie delle faggete appenniniche sia al di fuori dei confini nazionali, ma anche all’interno delle stesse comunità del Parco.
Il progetto “Il battito della foresta” prevede di produrre materiale fotografico, video e multimediale di alta qualità ai fini della documentazione e della promozione dell’ambiente “faggeta” attraverso vari media, sia in Italia che all’Estero. Nello specifico, il progetto vede la presenza di un piccolo team di autori, fotografi e documentaristi per circa 24 mesi in alcune delle faggete più caratteristiche del PNALM. Lo scopo è quello di ottenere un numero cospicuo di materiali (fotografie, ma anche sequenze video e registrazioni audio) di alta qualità, dal carattere fotogiornalistico ma anche dal tono accattivante e in qualche modo “narrativo”, sia degli ambienti, specie animali e vegetali maggiormente caratterizzanti che delle attività di ricerca e gestione in corso. Tali materiali andranno successivamente utilizzati per costituire delle “storie” che possano divulgare al grande pubblico argomenti più o meno complessi di carattere tecnico-scientifico. Il lavoro di campo si svolgerà nel periodo di tempo compreso tra la primavera 2015 e l’estate 2017.
Tutto questo allo scopo di ottenere la più vasta e completa documentazione mai realizzata sinora dell’ecosistema “faggeta appenninica” e una diffusione massiccia, sia online che più capillare sul territorio, finalizzate alla conoscenza, la divulgazione e la conservazione delle foreste.